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Il sito croato Zamirzine.net propone una ri- costruzione dei metodi psicologici e fisici adottati nel campo di Goli Otok. |
Goli Otok, ovvero l'isola calva, è uno scoglio roccioso calcinato dal sole posto nel Golfo del Quarnaro a breve distanza dalla costa e dall'Isola di Arbe. Era già sede di un carcere maschile e di una cava di pietra. Dopo la rottura con Stalin del 1948 venne destinata da Tito a campo di rieducazione per quanti, dall'interno del partito al potere e anche nella società jugoslava, facevano la fronda, a volta incoraggiati e finanziati dai servizi di Stalin.
👉Svolse all'inizio una aperta funzione di repressione politica interna allargando via via la sua sfera d'azione dagli stalinisti filosovietici agli oppositori tout-court. Rimase in funzione fino al 1956 quando il riavvicinamento Tito-Kruscev lo rese per così dire obsoleto.
👉I metodi applicati a Goli Otok, che fu in sostanza un campo di lavori forzati, si basavano su un mix di violenza fisica ed intimidazione psicologica: tristemente famosa era la "cerimonia di accoglienza" riservata ai nuovi venuti che venivano costretti a passare attraverso una doppia fila di internati urlanti che li frustavano e li obbligavano a gridare "Viva Tito" e che erano a loro volta sorvegliati da personale incaricato di valutare quanta convinzione mettevano nell'espletamento di quella loro "funzione rieducativa".
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