3 giugno 2012

La piccola Osor, crocevia di culture...

Fra l'isola di Cherso e quella di Lussino c'è un piccolo ponte girevole. Unisce (o separa, è solo questione di punti di vista) le due isole. 
"Oggi conta un centinaio di persone, ma nel passato era quasi una
 metropoli, con i 25000 abitanti al tempo di Roma e il canale che
nell'era del bronzo era un nodo della via dell'ambra e delo stagno,
grazie ai quali affluivano traffici, ricchezze, genti lontane che
nel mito diventavano gli Argonauti"
(Claudio Magris, "Microcosmi")
L'istmo che congiungeva le due isole venne tagliato ancor prima degli antichi romani.
Da allora un breve canale di pochi metri mette in comunicazione le acque del Quarnaro con quelle del Quarnerolo e testimonia che già a quell'epoca Ossero-Osor era considerato un centro di rilievo interna-zionale.
"L'ambra scendeva dal Baltico lungo la Vistola, l'Oder e il Danubio,
arrivava all'Adriatico all'altezza di Aquileia e attraverso Ossero
andava verso l'Egeo e il Mediterraneo, a curare febbri e mal
 d'orecchi, a portare fortuna e ornamento."
(Claudio Magris, "Microcosmi")
Osor è stata interamente costruita in pietra bianca d'Istria, dalle mura sino alla cattedrale che s'affaccia sulla piazza dove c'era il foro romano e che ospita una Vergine di Tiziano, una Annunciazione di Palma il Giovane e un tabernacolo attribuito al Bernini.
Osor, anche se di dimensioni minuscole,  è in realtà un giacimento storico artistico di notevole valore, ma non è questa la sede per appro-fondire.
I tratti di mura che sono so-pravvissuti fino ad oggi difen-dono l'abitato dal traffico della statale che va verso Lussino.
Le case sono basse e inframez-zate da oleandri, rose e piccoli
La cisterna per la raccolta e conservazione dell'acqua.
giardini collegati da vicoli lastricati che lasciano circolare la brezza adriatica e i profumi della macchia mediterranea.
Lo spazio luminoso della piazza ospita al centro la grande cisterna per l'acqua, patrimonio prezioso della comunità perchè l'acqua è sempre stata il grande pro-blema di queste isole carsiche che possono contare solo sull'acqua piovana.
Negli ultimi tempi il borgo è diventato punto d'attrazione per iniziative culturali e il
"Dunque, strati di mura: megalitiche, liburniche, romane, vene-
ziane [...] Le mura non hanno protetto Ossero non solo dalla
malaria e dalla peste, ma nemmeno dai saraceni o dai
genovesi nè dagli uscocchi, che la devastano nel 1544,
nel 1573, nel 1575, nel 1606, [...]"
(Claudio Magris, "Microcosmi")
centro ospita i bronzi di due scultori locali.
Nelle piccole calli del centro si annidano baretti e trattorie. Non ci sono alberghi qui, solo qualche affittacamere, come la signora Teresa, la cui casetta sta in piazza, al civico 77, di fronte al bar protetto dalla ombra dei tigli.
Nell'abitato di Ossero, oggi. Oltre il canale c'è un campeggio da cui partono il sentiero e la strada bianca che salgono al Monte Ossero-Osoršćica allo Sveti Gaudent, l'unico rifugio alpino delle isole quarnerine.
Ossero fu capoluogo delle due isole fino al 1806,  quando le funzioni amministrative furono spostate dagli Asburgo a Cres/Cherso.
Ossero Osor
Il ponte della Cavanella, che supera l'omonimo canale, scavato in epoca romana, che divide le isole di Cherso e di Lussino. La foto è di circa 100 anni fa. Vedi anche "la leggenda del ponte di Ossero".

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