28 gennaio 2018

Fiume, il brillante porto ungherese dell'impero asburgico (erano gli anni della Rivoluzione Industriale)

Trieste all'Austria e Fiume all'Ungheria: i due regni dell'impero bicipite di Francesco Giuseppe e Sissi (che s'atteggiava a protettrice degli ungheresi) avevano entrambi bisogno di un porto aperto sull'Adriatico.
fiume rijeka
Mappa ungherese della Modruško-riječka županija (Regione Modruško-Rijeka), istituita nel 1886 nel quadro del riassetto amministrativo della Frontiera Militare antiturca, che veniva così abolita. Il nuovo assetto rimase in vigore fino al 1922.
fiume rijeka
Il confine austro-ungherese correva nella prima peri-
feria Ovest di Fiume. Tra Drenova e Zamet. Di là era
Austria e anche Trieste era austriaca. Gli ungheresi si
mostrarono filo-italiani, perchè nei filo-austriaci croa-
ti videro un pericolo maggiore.
Lo sbocco a mare era fondamentale per le rispettive economie ed è su questo sfondo geo-politico che vanno collocati gli anni della Belle Époque fiumana, quegli anni a cavallo del Novecento che parevano proiettati verso un luminoso futuro ma che sboccarono nella prima guerra mondiale.
👉Il Regno di Ungheria l'amministrò in epoca moderna a partire dal 1867, rispettandone l'antica  natura di "corpus separatum" e privilegiando l'etnia italiana rispetto alla croata, considerata austriacante.
La Fiume della modernità fu creata dagli ungheresi: il suo porto, i suoi traffici, i suoi caffé, i suoi teatri e in generale l'intero ambito cittadino, che era progredito, civile e moderno.
I grandi caffé con le loro torte Dobosz, le trattorie dove si mangiava Gulyas e palacinche, i grandi alberghi del Litorale dalla ricca e cosmopolita clientela, i grandi armatori di Lussino (i Cosulich) e i commercianti di Fiume che avevano uno sguardo internazionale e aprivano filiali a Shanghai come a Buenos Aires.

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