Sobbollire piano piano, per almeno due, tre ore e più. Per i puristi la regola è semplice: non servono né cipolla, né sedano o carota, basta il
Con l'arrivo dell'autunno a Trieste ritorna il ”misto di caldaia", fatto di bolliti suini mantenuti caldissimi nell'acqua quasi bollente e impiattati con generose grattugiate di Kren (radice di rafano fresco). |
Le carni (tutte di maiale) sono messe a sobollire in un brodo raramente sgrassato, spesso solo allungato con altra acqua bollente ma, diciamolo, ben raramente sostituito.
👉E' in questo brodo che nasce il sapore del misto di caldaia. Asieme alla classica porzina di maiale la sua bollitura lenta ma ininterrotta ospita i cotechini assieme alle lingue salmistrate, agli zampetti e alle orecchie salati, alle costine e ai carrè (kaiserfleisch) affumicati, e anche alla pancetta e alle salsicce e ai Würstel...
Tra i pezzi più significativi, la salsiccia di Vienna (Wiener o Frankfurter), salsiccia di Cragno (dal nome della città slovena di Kranij), e poi il prosciutto cotto, la porzina (coppa suina, vera prelibatezza), il Kaiserfleisch (filetto con osso) o il filone senz'osso (carrè), la costina affumicata. Da servire con senape, radice di kren grattugiata e birra.
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Il mitico "misto caldaia", versione triestina del Bauernschmaus bavarese, è un misto di carni suine bollite e ribollite nella "caldaia" dei buffet cittadini.
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