1 settembre 2017

Istria, 8 settembre 1943: i giorni della vendetta...

Dopo l'8 settembre del 1943, quando fu chiaro che il fascismo aveva perso, l'Istria contadina insorse spontaneamente contro l'italianità fascista, dando vita a una jaquerie contadina che non andava troppo per il sottile (anche perchè aveva parecchi conti da regolare).
foibe istriane
Dal delirio dannunziano e fascista a quello della "Decima Mas". La para-
bola del fascismo portò alla foto di destra: gli adolescenti intruppati dal
principe romano Junio Valerio Borghese, che fu con Hitler contro l'Italia
libera e combattè i partigiani in Istria e, molti anni dopo, mai pentito, or-
ganizzò il fallito golpe del dicembre 1970.
Le foibe istriane cominciarono così, quando l'esercito partigiano di Tito era ancora molto lontano e si trovava molto a sud di Fiume.
Vendetta e liberazione dalla strafottenza. Durò un mese.
Con alcune centinaia di morti. Fascisti, collaborazionisti, spie e provocatori, militari, pubblici funzionari, possidenti.
E senza farsi mancare qualche vendetta personale, come sempre accade in questi frangenti. Il tempo della 
foibe istriane
La rivolta spontanea dell'Istria contro la presenza italiana venne dopo
un ventennio di vessazioni fasciste: Mussolini aveva cercato di cancel-
lare gli slavi per trasformare l'Istria in una "terra italianissima" mentre i
gerarchi locali istigavano apertamente alla pulizia etnica antislava.
vendetta durò meno di un mese.
Dal 4 ottobre in poi, al fascismo in fuga giunse il potente aiuto dei nazisti. La vendetta fascista potè attuarsi grazie all'appoggio militare hitleriano. Vennero massacrati 5.000 civili (andava di moda il rapporto 1:10) e ne deportarono altri 17.000. Contro i nazisti, i fascisti e gli ustascia c'era solo la disorganizzata risposta popolare che tentò di opporvisi militarmente.
fascismo di confine
Gli esuli italiani si atteggiano a vittime innocenti, frustrate dalla loro partecipazione ad eventi punitivi e avide di normalità ma inconsapevoli delle proprie colpe. Spesso trasferiscono la loro falsa coscienza a figli e nipoti. Accade in tutti i paesi "ospitanti": in Italia - ovviamente - ma anche in Australia, in Canada, negli Stati Uniti... In Australia mia cugina ha battezzato la figlia Karla col secondo nome di Benita. Karla Benita non sa bene cosa ciò significhi, sa solo che la madre voleva far contenta la nonna (mia zia) la quale da giovane, a Fiume, aveva portato il gagliardetto fascista del quartiere Torretta...

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