I soldi sulla costa e la povertà all'interno. Gli italiani nelle città del litorale e i contadini slavi nelle campagne dell'interno. Una divisione di classe semplice e chiara a tutti, mentre il dominio italiano seminava il vento dell'odio antislavo.
« ...da lungo tempo conservasi in Dalmazia l'uso universalmente esteso di due lingue affatto dissomiglianti: l'italiana ch'è la lingua delle città, del magistrato, del pulpito e d'ogni società colta; e l'illirica che tutti conoscono per la tradizione delle campestri faccende e per ogni altro affare col popolo della campagna.»
(Giovanni Kreglianovich-Albinoni, "Memorie per la storia della Dalmazia", Anton Luigi Battara, Zara, 1809).
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