18 maggio 2020

Piccola storia del Maraschino di Zara

A Zara le più antiche ed importanti distillerie di maraschino furono la Drioli (nel 1759), la Luxardo (nel 1821) e la Vlahov (nel 1861).
Per ricostruzioni più ampie della presenza del maraschino a Zara vedi il
sito webfoodculture.com e il post dedicato.
In origine il maraschino era il risultato della sola infusione, non essendo infatti prevista la distillazione.
Si trattava cioè di un "rosolio" preparato dalla Marchesa Canevari (grazie al quale si dice sia nata la ditta Luxardo).
Il processo industriale divenne ben presto molto più strutturato.
👉Il processo di produzione prevedeva diverse fasi: la fermentazione della polpa di marasca, la torchiatura per estrarne la frazione liquida, la infusione del liquido in alcool, la distillazione in alambicco di rame ed infine di affinazione aggiunto uno sciroppo di acqua e zucchero raffinato che, oltre ad addolcirne il sapore, ne abbassa la gradazione alcolica fino al risultato desiderato (30/32%). Il liquore era infine lasciato ad invecchiare per due anni in botti di frassino Finlandese.
maraschino
La bottiglia di maraschino prodotta oggi dalla ditta "Maraska" di Zara, che ha continuato la produzione dopo l'esodo della famglia Luxardo a Padova, in seguito alla nascita del Jugoslavija del Maresciallo Tito. Nel riquadro, invece, una bottiglia quadra della Drioli che aveva inaugurato l'era delle distillerie zaratine addirittura nel lontanissimo 1759.

2 commenti:

  1. Certo che sì. D'Annunzio battezzò "sangue morlacco" il maraschino di Zara durante la sua occupazione di Fiume. I titolari della ditta (quelli sopravvissuti) fuggirono in Italia scappando dalla Jugoslavija di Tito. Ce n'è d'avanzo per inserire questo cherry-brandy adriatico in un blog come questo, il cui campo di interesse è lo storico conflitto sul confine orientale del nostro paese.

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