8 giugno 2019

A Fiume fra i legionari di D'Annunzio: edonismo, cocaina, omosessualità, yoga e croci uncinate

Si chiamava "Yoga" l'effimera testata fondata a Fiume da Giovanni Comisso e Guido Keller durante i mesi dell'occupazione dannunziana.
Un foglio leggendario, che però pochissimi hanno letto e che è rimasto
famoso perchè faceva la fronda al dannunzianesimo meno arrabbiato.
La rivista uscì solo dal 13 novembre al 4 dicembre 1920 e veniva stampata nella tipografia "Miriam", dove si stampava anche "La Testa di Ferro".
I pezzi non erano firmati, se non con dei simboli, ma i nomi dei suoi animatori sono ben noti: Giovanni Comisso e Guido Keller.
Giovanni Comisso fu interventista, volontario nella Grande guerra e poi legionario a
Fiume. Impresa alla quale Simonetta Bartolini ha dedicato anni di studio e il suo nuo-
vo libro: "«Yoga». Sovversivi e rivoluzionari con D'Annunzio a Fiume" (per i tipi del-
l'editore Luni).
👉Era la voce degli scalmanati - secondo una definizione di De Felice - ossia di quelli che invocavano l'azione, che non accettavano le soluzioni che proponevano Fiume come città-stato dotata di ampia autonomia o cuscinetto, ma vogliono a tutti i costi l'annessione con l'Italia.
Erano quelli convinti che da Fiume potesse risorgere una nuova Europa ormai corrotta dall'oro, dall'industria e dal ferro della guerra.
👉Si vedevano come i soli veri rivoluzionari e guardavano alla Russia di Lenin.
👉Erano inoltre per l'amore libero e la abolizione del denaro, guardavano all'ascetismo dei guru indiani e praticavano il nudismo, tanto che qualcuno ha voluto vederci un prequel del '68.' Ma la presenza della svastica nella testata dovrebbe far pensare...
Guido Keller
Guido Keller si compiaceva di atteggiamenti discutibili, come in questa foto del tempo.
👉Il gruppo della rivista "Yoga" era  stato influenzato anche dalla strana ideologia di un gruppo nato nel 1867 che si batteva per la autonomia delle regioni di lingua francese del Quebec (soggetto alla sovranità  del Canada inglese).
👉Questa loro infatuazione per quelle ideologie autonomiste dallo strano sapore quebecchese si tradusse in una convintissima e accesa lotta d'idee schierata a favore di Fiume italiana e nella parallela battaglia volta  a sostenere la cultura e la lingua "del paese di Dante".

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