9 febbraio 2017

Il "giorno del ricordo", la penosa ciurma del revisionismo Dem e l'altra faccia del PCI triestino

Più che da semplici revisionisti storici, i tre si sono comportati da autentici collaborazionisti, volenterosi falsari dei fatti storici.
Massimo D'Alema, Gianni Cuperlo, Luciano Violante.
Ma anche il vecchio PCI triestino ha le sue colpe, vecchie, importanti e
accuratamente celate negli anni, a partire dal nazionalismo antislavo di
Vittorio Vidali (il leggendario "Comandante Carlos" delle Brigate Inter-
nazionali in Spagna) che dopo la rottura Stalin-Tito del 1948, quando la
Jugoslavija cadde in disgrazia, divenne libero di gettare fango sugli slavi.
👉E' grazie a questo terzetto che oggi agli scolari e agli studenti in gita vengono propinate le invenzioni del vittimismo giuliano-dalmata: "decine di migliaia di infoibati, gli slavi barbari e assassini, gli italiani brava gente, ammazzati solo in quanto italiani e non perchè fascisti". E così la frottola detta legge, sempre finanziata dalle casse pubbliche, da più di dieci anni. Nel corso del 2004 Gianni Cuperlo, Luciano Violante e soprattutto Massimo D'Alema si sono prestati a un gioco sporco: hanno messo la propria firma sotto i deliri del reducismo fascista.
Gli insegnanti che guidano le gite leggono ai propri alunni una "post-veri-
tà" farlocca sì, però "di Stato". Probabilmente non sospettano nemmeno
che si tratti di una post-verità fascista. In genere ripetono a memoria le di-
dascalie lette sui depliant del reducismo fascista. C'è da chiedersi: ma su
chi ricade la colpa di questa sceneggiata?
👉Infischiandosene della verità storica hanno fatto ingoiare al proprio partito le invenzioni neofasciste di Berlusconi e del reducismo giuliano-dalmata.
Solo per compiacere Gian-franco Fini e il suo protettore Berlusconi, che all'epoca "an-dava blandito anzichè com-battuto". E poi hanno coinvolto anche Giorgio Napolitano...

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