3 gennaio 2016

Fiume laboratorio politico del fascismo (terza tappa: gennaio 1924).

L'esperienza politica dello Stato Libero di Fiume era durata meno di un anno e mezzo, dal novembre del 1920 al golpe fascista del 1922. Politicamente morto, formalmente sopravvisse fino al gennaio del 1924, quando il Trattato di Roma annesse il centro cittadino al Regno d'Italia.
Il confine separava il centro città dal sobborgo di Susak, spezzava in due il
tessuto sociale e l'economia cittadina: fu il risultato del fanatismo dannun-
ziano e fascista. Il resto sarebbe arrivato con la WW2
Il golpe fascista aveva offerto il destro alle truppe regolari italiane per entrare in città "a restaurare l'ordine" ma il 17 marzo le forze armate italiane passarono il controllo alla minoranza nazionalista della costituente, quella che voleva annettere Fiume all'Italia...
la cosa durò 18 mesi finché le forze armate italiane presero di nuovo il controllo e istituirono ufficialmente un governatorato militare.
Il confine Italo-Jugoslavo che venne fissato lungo la destra orografica del
fiume Eneo: di qua Italia, di là Jugoslavija.
Nel gennaio del 1924 il Regno dell'Italia e il neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni firmarono il Trattato di Roma che prevedeva l'annessione di Fiume dall'Italia e l'assorbimento di Sušak nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (Jugoslavija). Entrò in vigore il 16 marzo 1924.
Il governo legittimo dello Stato Libero non riconobbe il trattato di Roma e continuò la sua attività in esilio.

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