28 agosto 2013

Il valico confinario di Rupa, tra Slovenia e Croazia

Le prime volte che da Trieste andavo a Fiume incontravo il confine italo-jugoslavo a Kozina, presso Basovizza, sul Carso triestino.
Kozina
L'attuale aspetto del confine fra Crozia e Slovenia a
Rupa, nell'Istria interna. Tra uno anno o giù di lì spa-
riranno anche le barre confinarie a Rupa, l'importante
nodo stradale dove confluiscono le due direttrici Tri-
este-Rijeka e Ljubljana-Rijeka.
Dopo l'implosione jugoslava quel confine è diventato italo-sloveno, mentre ne sorgeva un'altro all'interno della penisola istriana, a Rupa. Qui correva la demarcazione fra le neonate repubbliche di Slovenia e di Croazia.
Più tardi, con l'ingresso della Slovenia in Europa i posti di confine con l'Italia vennero dismessi. Sono diventate delle scatole vuote.
E infine ora, con l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, anche questo confine è destinato a evaporare, come è già successo un sacco di altre volte in questa terra tormentata.
A conti fatti è durato una ventina d'anni (22 anni, se non sbaglio), anni passati in fretta, mentre la natura dei due piccoli stati nati dalle ceneri della Jugoslavija si va confer-mando come conservatrice (la "nuova Cro-azia" di Franjo Tuđman in realtà, andrebbe classificata come reazionaria).
Mi auguro che a Zagabria capiscano che gli ammiccamenti al fascismo ustascia devono smettere: a Bruxelles proprio non capiscono.

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